Introduzione al gioco di ruolo

Prefazione

Da bambini il gioco era la nostra attività principale, quella alla quale veniva dedicata la maggior parte del tempo, passato a fantasticare mondi immaginari ed amici invisibili, gesta eroiche o semplicemente ispirate a quei "grandi" che influenzavano la nostra crescita e cercavamo di emulare. Poi, crescendo, ci siamo inevitabilmente trovati a dedicare più tempo ad attività comunemente ritenute più "serie", ma la voglia di giocare rimane sempre in tutti noi, anche quando non ce ne accorgiamo, anche quando non vogliamo riconoscerlo.

Il gioco è una valvola di sfogo naturale, un modo per sdrammatizzare gli avvenimenti della vita di tutti i giorni attraverso lo scherzo, l'immaginazione, la fantasia. Una persona incapace di giocare è una persona che ha perso una delle più importanti leve che abbiamo per mantenere il nostro equilibrio, per trovare la forza di affrontare le difficoltà e, in generale, per confrontarsi con gli altri in modo sereno. Giocare serve. Giocare è utile. Giocare fa bene.

Tanti sono i giochi che si possono fare, dai più semplici e banali ai più complessi e impegnativi; anche solo raccontare una barzelletta o fare uno scherzo ad un amico è già giocare, in qualche modo. Certo, difficilmente un adulto si ritroverà a giocare con gli orsacchiotti, così come è improbabile che un bambino giochi una complessa simulazione della battaglia di Waterloo, ma l'importante è riconoscere la necessità di sfogo che è in noi. Da questa accettazione scaturirà naturalmente il gioco che più si presta al nostro caso: con i mezzi e le capacità di cui si dispone solo da adulti, potrebbe anche essere possibile realizzare il sogno di creare il proprio gioco.

[questo pezzo è stato tratto dal regolamento di Act'n Play ]

I Giochi di Ruolo

Fra i tanti modi di giocare possibili, il gioco di ruolo è certamente quello che maggiormente sollecita e dà sfogo alla nostra fantasia. Non sono necessarie pedine e tabelloni, né regolamenti particolarmente complessi e difficili da assimilare: la chiave di tutto è nella vostra immaginazione. Se siete capaci di sognare ad occhi aperti, di immaginare mondi fantastici, di immedesimarvi nel protagonista di un libro o di un film, probabilmente siete in grado di fare un gioco di ruolo.

In estrema sintesi, in un Gioco di Ruolo i giocatori impersonano degli individui di fantasia che affronteranno varie situazioni proposte e gestite da un arbitro, comunemente chiamato Master. I giocatori dovranno dettagliare i tratti caratteriali dei propri personaggi, interpretarli in modo convincente, recitarne la parte specificando come intendono affrontare le varie situazioni, senza necessariamente avere una conoscenza approfondita del regolamento del sistema di gioco. D'altra parte, il Master è invece colui che deve conoscere le regole per poter gestire ogni azione dei personaggi, dando al contempo l'impressione di una narrazione quanto più fluida e coerente possibile.

Ogni giocatore ha solo una scheda che riassume le caratteristiche del proprio personaggio: nome, tratti caratteriali, caratteristiche fisiche, cosa sa fare, e così via; durante il gioco il Master proporrà le varie situazioni che si presentano nello svolgimento della trama, ed i giocatori decideranno come affrontarle conformemente al proprio personaggio, ai suoi ideali, desideri, etc.. In genere, il gioco di Ruolo favorisce la cooperazione, diversamente dai giochi tradizionali, in quanto il gruppo lavora per raggiungere obiettivi più o meno comuni (recuperare un oggetto, salvare una persona, debellare un nemico) e non c'è solitamente competizione fra i giocatori. Infatti, in un Gioco di Ruolo non c'è mai un vincitore, ma solo la soddisfazione del divertimento di immedesimarsi in un personaggio fantastico che vive e si evolve in un mondo immaginario, di volta in volta.

Praticamente una partita ad un Gioco di ruolo può essere paragonata alla scrittura di un libro, i cui eventi si formano man mano che i Giocatori ed il Master prendo le decisioni, sia nel bene che nel male. Per questo sarà molto apprezzato, soprattutto dal Master, se descriverete durante il gioco le vostre azioni in maniera molto dettagliata.

Ricordatevi sempre che voi non siete il personaggio (o viceversa) ma voi interpretate il Personaggio! C'è una differenza sostanziale! Questo vuol dire che il Personaggio può avere gusti, simpatie o antipatie completamente differenti dalle vostre, e come tale va interpretato. È da questo che si distingue un buon giocatore da uno pessimo e comunque vi garantiamo che agendo così ci si diverte almeno il doppio. Spesso, quando un Giocatore decide di interpretare un Personaggio, commette l'errore di pensare che questi sia una sorta di suo alter-ego virtuale, trasfondendovi le sue idee, il suo modo di pensare, le sue antipatie e simpatie e via dicendo. Niente di più sbagliato! Potrete interpretare una immensa varietà di Personaggi. Questo sarà sicuramente spassoso, potrà essere veramente molto interessante e, perché no, istruttivo cercare di vedere il mondo con occhi diversi.

Esistono poi molte sfumature di giochi di ruolo. I sistemi di gioco più tradizionali hanno un corposo regolamento che si dipana attraverso più manuali ed un insieme di regole e meccanismi che devono essere noti, almeno in parte, anche ai giocatori; altri sistemi più recenti, comunemente indicati come Giochi di Narrazione o di Interpretazione, hanno regolamenti molto scarni e si basano quasi esclusivamente sulla recitazione dei giocatori, affrontando le situazioni più con il buon senso che con il regolamento. Entrambi gli approcci hanno pregi e difetti, naturalmente, e ciascuno può scegliere il sistema che più è in linea con le proprie idee.

[questo pezzo è stato tratto dal regolamento di Act'n Play ]

Esempio di partita

Per darvi un'idea di come si svolge una partita di un gioco di ruolo eccovi un esempio.

Due personaggi, un guerriero ed un ladro, dopo aver cavalcato a lungo verso nord decidono che è arrivato il momento giusto per concedersi un pó di riposo. Si guardano in giro e identificano il limitare di un vicino bosco come il luogo più adatto. Mentre stanno preparando il loro piccolo accampamento sentono delle grida provenire da est seguiti da una serie di suoni.

Kalin, il guerriero, riconosce subito l'inequivocabile cozzare di un arma contro uno scudo. Con un semplice sguardo comunica a Relis la sua intenzione di indagare. Legano i cavalli e impugnando le loro armi si avviano nella direzione del combattimento.

Master: "Vi state inoltrando nel fitto del bosco. La vegetazione si fa più intricata, ma vi lascia ancora la possibilità di proseguire. Man mano che vi avvicinate i rumori diventano più forti."

Relis: "Questa situazione non mi piace affatto, non dovremmo impicciarci di cose che non ci riguardano" Kalin: "Sai benissimo come la penso sui combattimenti, specialmente se di mezzo può esserci una dolce fanciulla da salvare. E poi guarda il lato positivo magari è un ricco mercante che ti dará una lauta ricompensa per avergli salvato la vita".

Relis: "Già, o magari sono una dozzina di orchetti che si stanno allenando o qualcosa di peggio, come dei minotauri…"

Kalin: "Sciocchezze non ci sono minotauri in questa zona e comunque voglio solo dare un'occhiata da lontano."

Relis: "Si, come quella volta che hai quasi distrutto quella locanda."

Kalin: "Ci avvicianiamo cautamente, badando sempre a non far rumore e a rimanere nascosti dai cespugli."

Relis: "Preparo una freccia sul mio arco."

Master: "Dopo circa dieci minuti di cammino a passo sostenuto arrivate ad una piccola radura circolare. Al centro di questa adesso potete chiaramente vedere la causa di tutto questo trambusto. Un elfo é attaccato da due creature umanoidi somiglianti a iene, armati di alabarde. La loro pelle di colore grigio-verde spicca notevolmente sotto all'armatura nera di cuoio che indossano. L'elfo armato di una spada lunga ed uno scudo medio, sul quale notate un grifone d'oro che stringe negli artigli due rose, simbolo della casata dei Terin, appare in difficoltà. La sua armatura di piastre è coperta di sangue, e una ferita alla spalla destra sta sanguinando copiosamente, inoltre il suo respiro é molto affannato. Guardandovi intorno notate che il combattimento probabilmente dura giá da un pò, come testimoniano i cadaveri di altri quattro esseri."

Relis: "Maledizione degli gnoll, lo sapevo…"

Kalin: "Rilassati, siamo in vantaggio, non ci hanno ancora visto, e poi il nostro amico ha già fatto la maggior parte del lavoro. Ok, io mi muovo a destra, tu vai a sinistra."

Master: "I due gnoll sferrano l'attacco contemporaneamente con le loro lunghe armi, credendo che il loro avversario sia ormai alla fine, ma questi con l'agilità tipica degli elfi e con una serie di parate e fendenti, che denotano un eccellente addestramento militare, riesce a schivare tutti gli attacchi, rendendo, almeno per il momento, vani i loro tentativi."

Relis: "Dobbiamo muoverci, non resisterà ancora a lungo."

Master: "Eseguite un check sulla vostra saggezza."

[ Entrambi i giocatori tirano un dado da venti e confrontano il risultato con il loro punteggio di saggezza (questo vale solo per AD&D, ogni gioco ha delle sue regole per verificare l'esito di una determinata situazione). ]

Master (che ha controllato i loro punteggi): "Kalin ti accorgi che una creatura che assomiglia ad uno gnoll, ma più bassa, tozza e muscolosa e con il corpo ricoperto da una pelliccia bruno-rossastra si sta avvicinando all'elfo sfruttando la sua distrazione, tentando di colprlo alle spalle. É armato con una spada corta, ed è ormai a meno di sette metri da lui e a circa quattro metri da voi."

Kalin: "Estraggo il mio pugnale dallo stivale e lo lancio sulla creatura."

Relis: "Io scocco una freccia dal mio arco mirando alle spalle di uno dei due gnoll che combattono con l'elfo."

[ A questo punto vengono lanciati dei dadi e consultate delle tabelle per verificare l'esito delle azioni dei nostri due eroi. ]

Master: "Kalin colpisci il flind con il tuo pugnale esattamente alla base del collo. Questo stramazza al suolo con un orribile grido gutturale. Relis la tua freccia manca completamente il bersaglio e va a conficcarsi in un albero dietro al gruppetto."

Kalin: "Estraggo la mia spada bastarda impugnandola a due mani e corro nella mischia lanciando il mio grido di battaglia."

Relis: "Lascio l'arco, estraggo anch'io la mia spada e seguo Kalin."

Master: "I due gnoll sono colti completamente di sorpresa. Si girano dalla vostra parte ignorando per un momento l'elfo. Questi approfittando di questa distrazione cala un terribile fendente su uno dei due. La faccia di Kalin è l'ultima cosa che vede prima di passare a miglior vita. (lancia dei dadi senza che i due giocatori possano vedere il risultato) L'altro gnoll abbandona la sua arma, si gira verso il bosco cercando di fuggire."

Kalin: "Cerco di colpire la malefica creatura alle spalle mentre fugge."

[ Vengono lanciati nuovamente dei dadi. ]

Master: "Colpisci lo gnoll alla schiena, uccidendolo. Relis è dietro di te, ma il combattimento è ormai terminato. L'elfo alza la spada e lo scudo nella vostra direzione, aspettandosi un nuovo attacco."

Relis: "Calmati amico, ti abbiamo appena salvato la vita. Non abbiamo cattive intenzioni. Mi chiamo Relis e questo è il mio compagno Kalin."

Master: "Rendendosi conto dell'accaduto, l'elfo si rilassa e abbassa le armi, concedendosi finalmente qualche attimo di riposo."

Laesis: "Grazie stranieri, ormai ero allo stremo. Sicuramente senza di voi non c'é l'avrei mai fatta. Mi chiamo Laesis della casa dei Terin e sono onorato di fare la vostra conoscenza."

A questo punto i nostri eroi raccontano la loro storia, medicano le ferite di Laesis che li invita a proseguire il viaggio insieme lui verso la sua terra…

Il GdR visto da chi ci gioca

Alla domanda "Cos'è il giochi di Ruolo?" in questo modo hanno risposto gli utenti della comunità virtuale de Il Nucleo:

Possiamo paragonare il GdR alla lettura o ad altre attività creative. Leggendo un buon libro ci si immagina i personaggi, i luoghi, etc.. La differenza col GdR è che l'immaginazione è comunque legata alle descrizioni dell'autore, quindi un libro non permette di sciogliere davvero la fantasia.
Al contrario di quello che accade coi libri, un GdR permette di fantasticare in mille modi, intrecciare storie, ambientazioni, personaggi fino a dare vita lentamente ad un mondo nuovo, regolato da leggi fisiche magari inconcepibili nella realtà, governato da gilde potenti o da chissà quali altri "poteri", in cui la magia è una cosa quotidiana o proibita… le combinazioni sono infinite, proprio come le emozioni che può regalare un buon GdR".

Il GdR è libertà… La libertà di poter fare cose ed interpretare personaggi in luoghi e tempi diversi immergendosi nei panni di queste persone. E' uno stimolo per la mente, un punto di incontro, un modo per scaricarsi dalle tensioni giornaliere, ed una attività di gruppo come poche ne sono rimaste al giorno d'oggi. In grado di farti ridere a crepapelle ma anche di darti forti dispiaceri (per la morte di un pg a cui tieni in particolar modo).

Il GdR è principalmente una cosa: recitare una parte scritta da voi, creare un personaggio che vi piace ed interpretarlo nelle avventure più disparate. Questa attività può quindi soddisfare i desideri di ogni aspirante attore o di chi, semplicemente, vuole recitare un po': questo perchè non avrete nemmeno un copione, potete dire e fare quello che VOI volete, non avete restrizioni se non quelle che l'ambientazione (la "scenografia" della storia) impone naturalmente.
Nei GdR si possono anche fare tutte quelle cose che sono precluse nella realtà: se un giorno mi viene in mente di scatenare risse per strada non posso certo farlo, visto che le leggi ci sono apposta; in un GdR, invece, anche se ci fossero leggi, queste di certo non toccherebbero la vostra persona; sotto questo aspetto il GdR può essere anche visto come sfogo, o come evasione dalla vita quotidiana. E poi, credo che tutti abbiano sognato qualche volta di combattere un drago, salvare una principessa o di recuperare tesori, no? Bene, il GdR è anche questo.

Il GdR è un esercizio mentale, se vogliamo lo possiamo definire un teatro della mente, un film immaginario dove ognuno è libero di interpretare un personaggio inventato.
Il GdR è semplicemente un gioco, serve a tenere sempre viva la nostra immaginazione, quella parte di noi che ci permette di sognare.
Chiunque può farlo, basta avere fantasia, non ci sono limiti di età e non è necessaria nessuna cultura specifica.
Ci sono molti sistemi di gioco, fondamentalmente ci si trova in gruppo, uno assume la funzione di guida che descrive agli altri giocatori la situazione immaginaria in cui si trovano, gli altri dichiarano le loro azioni e la situazione si evolverà in base alle loro azioni.
Il GdR ha la prerogativa di non necessitare di luoghi particolari di gioco: ci sono Associazioni ludiche, tuttavia c'è sempre la classica partita fatta a casa di amici.
Si gioca quando si vuole, basta avere spirito di aggregazione e qualche giocatore a disposizione.
Il GdR non ha una scadenza legata all'età del giocatore: non esiste un limite preciso, in quanto la fantasia e l'immaginazione non hanno limiti di questo tipo.

Un GdR è anche é anche poter emulare gli eroi preferiti dei libri o delle favole… poter sentire il potere dentro di se… poter fare cose spettacolari… farsi "amici" e realizzarsi diventando famoso… scuotere il multiverso con la magia… duellare fino all'ulrimo sangue… meditare e conoscere cose millenarie… vivere nel medioevo fantastico o nel futuro tecnologico…

Il GdR è come una sorta recitazione, non riuscirei a concepire nemmeno lontanamente di giocare ad un gioco senza poter recitare una parte. Credo sia questo il bello in un GdR, recitare persone diverse da noi come aspetto e come carattere.
Gli scopi sono molteplici, lo fa per il gusto della recitazione stimolando la fantasia e la cretività, chi per scaricare lo stress quotidiano (a volte una bella rissa in taverna o uno scontro tra vampiri, scaricano i nervi più di un incontro di Kick Boxing).
Vorrei poter dire che le persone che giocano ai GdR siano sempre e senza dubbio intelligenti e serie (in senso metaforico). Purtroppo non è sempre così, come in tutte le cose tutti possono accedere a questo tipo di divertimento. Il GdR è visto e praticato in maniera soggettiva, nel bene e nel male. Da qualche giocatore il GdR è visto come una cura esclusiva e massimizzata del proprio personaggio, come un insieme di punti, in genere questo tipo di giocatore aspetta solamente il momento per tirare il dado, per colpire più forte e fregandosene dell'interpretazione.
Di solito si gioca con persone che ti stanno simpatiche e con cui ci si trova a proprio agio.

Nel GdR puoi essere insieme lettore e scrittore, attore e regista. Perchè se è vero che il canovaccio della storia lo detta il Master, lo sviluppo (e anche le descrizioni, gli atteggiamenti, i dialoghi) sono frutto anche della fantasia dei giocatori. È una marcia in più rispetto alla lettura (e personale interpretazione) di una storia già scritta. E la creatività e la fantasia ne vengono stimolate ed appagate.

Il GdR è il trionfo della fantasia… Alla fine tutti giocano, quello che cambia è come giocano, col GdR nn ci limitiamo a muovere una pedina sopra un cartellone, ma arriviamo ad interpretare la pedina, a farla vivere, farla crescere ed a volte morire. Non conta lo stile nè il gioco, quello ke conta è il momento di distrazione, lo spirito goliardico e la voglia di creare qualcosa… Non sarà arte… Ma poco ci manca.

Il GdR è un momento in cui delle persone si riuniscono in una stanza e, anche se non si muovono di un centimetro da lì, si ritrovano in mondi lontani e remoti, invisibili agli occhi degli altri… GdR è un gruppo di persone che si riuniscono per creare una storia fantastica e ogni volta diversa, in cui vince solo chi si diverte… GdR è vivere una seconda vita per sfuggire alla banalità quotidiana.

Il GdR è divertimento intelligente (anche se molti lo criticano), è un modo per evadere dalla realtà che ci circonda solo per entrare in un mondo irreale che però affascina.
In un GdR non si vince e non si perde: credo sia l'unico gioco fatto solo per divertirsi.
Chiunque sia di mentalità abbastanza aperta può giocare di ruolo.
Lo si può fare con amici, in gruppo, dal vivo, poi dipenda dal gioco prescelto, in qualsiasi luogo casa, giardino, parco, associazioni varie … persino nella sala di attesa di un aereoporto, quando si vuole: basta avere un po' di tempo e un Master a disposizione

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